Ho tessuto questa tela rossa come i fiori dell'amaranto sacro e di bellezza eterna, tela gocciolante di inevitabili sbagli. Ho tessuto questa tela bianca come il pallore della luna che risplende nella notte del caldo oriente, tela da cui sono rimasti appesi silenzi nebbiosi. Questa tela con molti nodi, ricucita più volte e orlata con filo nero è stata gialla per riflettere il sole che dona fiducia alle viole di campo, fanciulle assopite su un muretto di sassi. Questa tela è servita a coprire lo spazio freddo tra due ombre che qualcuno ha unito senza criterio. Autore:Ivana Tata @tutti i diritti riservati lg.633/1941
Isola cheta, dimenticata dalle acque che non mi vollero più bagnare, sola tra la folla che più non mi vede, cane randagio che ulula alla luna ìl dolore che l'amore sempre porta nel suo cestello pieno di fiori. Non pretendo di inventare il nuovo, non voglio infiocchettature e non voglio accompagnarmi al volgare, mi esprimo in una lingua senza parole, a volte, e con una voce senza suoni, mi disegno in pochi tratti, se necessario, ma mi dipingo di mille colori. Ho dei debiti da rispettare e devo mostrarmi come rivelazione. Chi sono? Sono la poesia che tu, lettore, indovini tra queste righe. Autore:Ivana Tata@tutti i diritti riservati lg.633/1941
Sotto un velo di pioggia la tenera erba borbotta e restituisce al vento le parole dette e non dette che ha ascoltato dagli innamorati che hanno steso i loro corpi su di lei. Quante promesse fatte, quante illusioni scambiate hanno nutrito questa fantasia rendendola folle e poetica. L'amore come la poesia anche quando non rasserena, eleva, indovina la connessione tra le cose, si getta in un futuro senza paracadute solo per sbalordirsene, tenta la decodificazione del presente solo per imparare il sentimento. L'innamorato e il poeta si stendono sull'erba e guardando il cielo, sanno mutare in bello certa visione del mondo e scivolando sugli schemi scuotono le loro pene dall'anima e come brillanti scintille, le lasciano cadere sulle pagine di una piena vita. Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati lg.633/1941
Il giorno invernale è grigio e tetro, la pioggia sembra non bagnare i tetti dei palazzi tanto silenziosa si manifesta. Nella testa ho gufi brizzolati che mi costringono a pensare a cose tristi. Cose che devo tenere distanti dal mio sensibile spirito. Leggo una poesia per imparare la vita e non sapendo capire le strofe le leggo e rileggo tante volte con amore. Ho messo tanto amore, troppo amore nel sciogliere i nodi del mio destino? E' forse qui l'errore? Nella finestra difronte compare la luce, l'abitante è tornato dai suoi impegni e ha lasciato sulle scale ansia e fatica, ora riposa il suo corpo sul divano e aspetta che la sera gli riveli non sordidi inganni ma visioni di ponti verso il successo e con la sua famiglia dispensa speranza e lascia a me la delusione. E' forse qui l'errore? Autore:Ivana Tata @tutti i diritti riservati l.g 633/1941