Il vento leggero porta lontano sulla strada i petali delle mie rose stanche di fiorire. Il cielo è cupo per annunciare l'autunno e con mani lunghe e sottili spande luce più grigia. Nel fondo della stanza il sorriso non richiesto dell'orsacchiotto di peluche mi ricama sul cuore uno sbiadito riscatto d'amore. Strana è questa speranza che appare quando la natura, bagnandosi tutta, prende quei colori di bruciato, di gialla senape, quando la nebbia confonde le automobili sull'asfalto e l'umido sole non si alza più di tanto. Autore : Ivana Tata @tutti i diritti riservati
Non scenderà nell'oblio la giusta presenza nel mondo e con misura verrà venerata. Vorrei disegnare un fiore senza petali ma questo non ha significato ed entrare due volte nella vita è cosa astrusa e impossibile. Il tempo a passi esitanti suona la lunghezza delle ore e marca il territorio con affanno e con la faccia da clown sbarra la strada al viaggiatore. Lo osservo dall'alto lasciare le sue impronte pesanti, allora resto a fluttuare perché non c'è posto per me qui. Vorrei essere più furba del tempo e disperatamente sottrarmi al destino. Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati
In un sonno che si espande largo sopra alla pianura della totalità dell'essere, non fuga voglio cercare ma direzione chiedo per esistere e convivere con il randagio me. Su queste lenzuola scaldate dal mio corpo la notte è giunta rapida e scura ma non ha ancora afferrato il mio pensiero che non vuole oltrepassare la porta dell'assenza. Nella veglia esploro firmamenti di sentimenti che mi appartengono velati da nubi o esplodenti come soli. Solo quando la luce fa sbocciare il mattino come un fiore, ho la consapevolezza che i miei pensieri sono impolverati di grigia cenere di memoria e non sanno alzarsi in volo come stupidi uccellini senza piume. Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati