un giorno, io e la poesia.
Non era tra i fiori e il prato,
non era tra il mare e il cielo,
non era tra l'amore e le stelle.
Ci siamo incontrati
dove c'era dolore,
nei pensieri che naufragavano,
nelle luci che non s'accendevano.
Mi ha trascinato a Sud dello sconforto,
mi ha portato a Nord dell'esaltazione
ma ha filmato per me
immagini bellissime
che hanno fatto del mio scrivere
una chimera, un sogno,
perché io sento come un lupo
la libertà della foresta,
io sento come una piuma
la tenerezza del pulcino.
La mia mente varca
la soglia dell'oltre-spazio
per cercare un presente
con nobili inganni
e non abbassa lo sguardo
davanti alle guardie del tempo.
E falciando la gramigna
tra le erbe buone, la poesia
mi dice che è contenta di me
che ho imparato a nutrire
le illussioni dei figli di Erato.
Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati
Nessun commento:
Posta un commento