non entro,
resto sospesa come un velo di nebbia
e lontano, sempre più lontano appare
la mia figura di donna-sirena selvaggia,
non avvezza ai morbidi divani.
Nei miei occhi non c'è cielo ammaliante,
ma bufera di foglie accartocciate.
La mia voce non incanta,
disturba le note della tromba
soffiata dall'angelico allenatore
dei pupi che recitano la commedia.
Io non voglio recitare e resto sola
ad afferrare quello che non esiste,
quello che non voglio che esista
e raccolgo da terra il fiore sciupato
di una vita troppo sensibile
che non vuole essre vissuta
come realtà, vuole essere spettacolo magnifico.
Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati
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