un'immagine che non vuole dire,
sparpaglia in un subbuglio festoso
idee di paradiso goduto, condito
di tenero salmastro sapore di mare.
Vorrei racchiudere nella gabbia
l'attimo della creazione per lasciarlo
per sempre sospeso ed eterno.
Vorrei notte e giorno confondere e
avvinghiarli con follia di ali gialle.
Giurare e ridere del giuramento
perché non resisterei all'invasione
dell'irragionevole passione.
Cerco la luce che però abbaglia
e l'intrigo non è più visibile.
Inseguo il vivo fiume dela vita
che lascia indietro libertà e giustizia e
compassione per la barca sballottata.
Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati
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