che emetteva note ora fioche
ora intense, io mi stringevo
alle ginocchia e, mento in sù,
ascoltavo la tua passione.
Comandavi il vento che
adagiava sabbia fine
sui miei capelli che
rilucevano d'oro e di sole.
Cantavi le rime dell'uno
e dell'altro poeta che
dai loro troni segnavano
lo spazio affettuoso
della nostra energia vitale.
Spremevi per me grossi
grappoli d'uva violacea
ed io bevevo dal calice
che mi offrivi, felice.
Dio Amore, col tuo bel volto
mi hai sorriso, simile ad Orfeo
hai soffiato nel flauto per
tirarmi via dalle ombre
dell'oscuro silenzio;
con questo ardore veloce
e non paziente non voglio
svanire come leggera
bruma all'alba, non posare
lo sguardo su di me incantata,
non voltarti ora, ti prego.
Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati
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